Spesso ci troviamo bloccati nei confronti di un problema a causa della difficoltà nel gestire le nostre emozioni. Ci troviamo ad utilizzare gran parte delle nostre energie per controllare o nascondere le emozioni, per evitarle, in sostanza, per non sentirle.
Lo scenario cambia quando ci diamo la possibilità di accoglierle, affrontando la paura di sentirle.
Ripartire dalle proprie emozioni, imparare a conoscerle, ascoltarle e accettarle non solo ci dà importanti informazioni per valutare e quindi affrontare le situazioni che viviamo, ci permette anche di conoscerle e di conoscerci, riacquisendo finalmente quel senso di potere e di sicurezza che ci affannavamo ad ottenere, invano, attraverso il controllo e l’evitamento.
L’autoinganno del non sentire
Le emozioni ci abitano in continuazione, eppure tante volte, valorizzando il solo pensiero razionale, prestiamo poca attenzione al nostro vissuto interiore.
Le emozioni vanno e vengono, hanno un inizio e una fine. Possiamo immaginarle come un’onda che sale e dopo aver toccato il suo apice ridiscende. Se non si lasciano fluire, reprimendole, le emozioni restano bloccate. Quello che non siamo riusciti ad esprimere ed affrontare avrà un potere su di noi, ci condizionerà, ci ruberà energie, creatività e libertà e questo a lungo andare ha conseguenze sul nostro stato di salute.
Tante volte ci sentiamo come sopraffatti da emozioni che contrastano con ciò che vorremmo sentire, con ciò che abbiamo imparato essere giusto o sbagliato, e che tendiamo a nascondere, a mascherare dietro atteggiamenti e comportamenti che riteniamo socialmente più consoni. Non riuscire ad esprimere un’emozione spesso è dovuto alla paura (molte volte non consapevole) che l’azione, di cui l’emozione è parte, possa portare a una conseguenza negativa e temuta. Ad esempio, quando reprimiamo la rabbia per paura della disapprovazione altrui o nascondiamo la nostra tristezza per non mostrarci vulnerabili.
Capita poi che il non sentire arrivi a strutturarsi come un’abitudine tanto consolidata che si riesce a sentire le nostre emozioni solamente se il loro volume è particolarmente elevato oppure quando arrivano all’improvviso. Questo ci porta a volerle controllare o evitare ancora di più, ottenendo però il risultato opposto.
Quando queste reazioni divengono un’abitudine si amplifica il divario tra ciò che sentiamo, ciò che pensiamo e ciò che diciamo e facciamo. Ci autoinganniamo finendo per diventare estranei a noi stessi.
Come tornare in contatto con il nostro mondo emotivo?
C’è uno stretto legame fra emozione e sensazione fisica. Il corpo ci fa sentire le emozioni e nello stesso tempo esprime quel che sentiamo.
Potremmo anche dire che le emozioni fanno da ponte tra mente e corpo e quando siamo disconnessi dalle nostre emozioni siamo disconessi anche dal nostro corpo.
Ed è proprio il corpo il nostro più potente alleato, il nostro strumento di cambiamento, di riconnessione con il nostro mondo interno.
È importante ascoltarsi, partendo proprio dalle sensazioni fisiche, per tornare a capire che cosa ci fa bene e che cosa ci fa male, che cosa desideriamo. Portando la nostra attenzione al corpo possiamo imparare a percepire i messaggi che questo ci invia e farci guidare da essi. L’emozione, infatti, non è solo ciò che ci accade, ma è soprattutto ciò che ci muove. Quando ci troviamo di fronte a un’incongruenza tra ciò che sentiamo e ciò che facciamo accogliamola come importante messaggio, un segnale di uno squilibrio interiore che chiede ascolto e comprensione.
Tornare in contatto con il nostro mondo emotivo è un percorso che richiede impegno, pazienza e fiducia e che ci apre le porte a infinite potenzialità. Rimanere in contatto con le nostre emozioni è la condizione imprescindibile per un’esistenza sana e vitale.
Dovremmo quindi iniziare a chiederci quanto si perde nell’ignorarle e quanto le nostre vite potrebbero essere più ricche e significative dando ascolto alle nostre emozioni?